La mobilità elettrica è diventata uno dei pilastri della transizione energetica in atto in Europa e nel mondo. Con l’aumento della consapevolezza ambientale e gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea, le auto elettriche stanno rapidamente sostituendo i veicoli a combustione interna. In questo scenario, le colonnine ricarica auto elettriche assumono un ruolo strategico, diventando infrastrutture essenziali per sostenere la diffusione di mezzi a zero emissioni.
Uno degli ostacoli principali alla diffusione dei veicoli elettrici è ancora oggi l’ansia da autonomia: il timore di rimanere senza carica prima di raggiungere la destinazione. La soluzione passa per una rete capillare, affidabile e facilmente accessibile di punti di ricarica pubblici e privati. L’investimento nelle infrastrutture non riguarda solo il numero di colonnine, ma anche la loro velocità di ricarica, l’interoperabilità tra gestori e l’integrazione con le fonti rinnovabili.
In Italia, secondo i dati aggiornati di Motus-E, le colonnine ricarica auto elettriche pubbliche superano ormai le 50.000 unità, ma la loro distribuzione rimane irregolare, con una forte concentrazione nel Nord e nei grandi centri urbani. Accelerare lo sviluppo di questa rete è fondamentale per rendere l’auto elettrica una scelta realmente sostenibile e conveniente per tutti.
Cosa sono le colonnine ricarica auto elettriche e come funzionano
Le colonnine ricarica auto elettriche sono dispositivi che forniscono energia elettrica ai veicoli a batteria, un po’ come un distributore di carburante per le auto tradizionali. Ma non tutte le colonnine sono uguali: si differenziano per tipologia di corrente (AC o DC), potenza erogata e velocità di ricarica.
Le colonnine in corrente alternata (AC) sono le più diffuse nelle aree urbane e residenziali. Offrono una potenza generalmente compresa tra i 3,7 kW e i 22 kW, ideali per la ricarica lenta o semi-rapida, come quella notturna o durante una sosta prolungata. Queste colonnine richiedono che l’auto disponga di un caricatore di bordo capace di convertire la corrente in modo compatibile con la batteria.
Le colonnine in corrente continua (DC), invece, sono note come Fast o Ultra Fast Charger. Possono arrivare a erogare potenze da 50 kW fino a oltre 350 kW, permettendo una ricarica completa in pochi minuti. Sono perfette per le aree di servizio autostradali o per i viaggi lunghi, dove la velocità è un fattore cruciale.
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Un altro elemento fondamentale è la compatibilità tra colonnina e veicolo. Gli standard di connettori più comuni in Europa sono il Tipo 2 per AC e il CCS Combo 2 per DC, con il CHAdeMO usato principalmente da alcuni veicoli asiatici. Molte colonnine moderne sono dotate di cavi integrati e supportano più standard, facilitando l’uso da parte di ogni tipo di utente.
Inoltre, le colonnine più avanzate offrono anche funzionalità smart, come il monitoraggio remoto, la prenotazione da app e la regolazione dinamica della potenza in base al carico della rete, contribuendo così a un sistema di ricarica intelligente ed efficiente.
Dove si trovano le colonnine ricarica auto elettriche
Le colonnine ricarica auto elettriche sono ormai presenti in moltissimi contesti, sia pubblici che privati, a dimostrazione della crescente diffusione della mobilità elettrica. La localizzazione strategica di questi punti di ricarica è essenziale per garantire l’autonomia e la comodità d’uso dei veicoli elettrici.
Nel settore pubblico, le colonnine si trovano principalmente:
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nei centri urbani, spesso installate in parcheggi pubblici o lungo le strade;
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nei centri commerciali, supermercati e hotel, dove è possibile ricaricare durante le attività quotidiane;
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nelle stazioni di servizio autostradali, dotate solitamente di colonnine ad alta potenza per una ricarica veloce durante i viaggi lunghi;
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in aree turistiche, come resort, porti, campeggi e località montane, dove il servizio diventa anche un fattore di attrattiva per i visitatori.
Sempre più comuni e amministrazioni locali stanno investendo nella mobilità sostenibile, ampliando le infrastrutture pubbliche anche grazie a fondi europei e incentivi governativi.
Nel settore privato, invece, le colonnine ricarica auto elettriche vengono installate:
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nelle abitazioni, soprattutto se dotate di box auto o posti auto privati, dove è possibile collegare una wallbox per la ricarica notturna;
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nelle aziende, che offrono stazioni di ricarica ai dipendenti o ai clienti, spesso integrate in programmi di welfare aziendale;
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nei condomini, dove però l’installazione può essere più complessa a causa delle normative e delle esigenze condivise degli abitanti.
L’uso delle app di mappatura, come Nextcharge, Plugshare, Enel X Way e Be Charge, permette di localizzare facilmente le colonnine più vicine, verificarne lo stato, la disponibilità e i costi, rendendo l’esperienza di ricarica sempre più accessibile e fluida.
Come si utilizza una colonnina ricarica auto elettriche
Utilizzare una colonnina ricarica auto elettriche è un’operazione sempre più semplice e intuitiva, grazie all’uso di tecnologie digitali e alla standardizzazione dei processi. Tuttavia, è importante conoscere i passaggi principali per effettuare una ricarica correttamente, soprattutto se ci si trova davanti a una colonnina ricarica auto elettriche pubblica.
Il primo passo è identificare la colonnina disponibile, utilizzando app dedicate come Nextcharge, Enel X Way, Be Charge o Plugshare, che permettono di vedere la posizione, il tipo di presa disponibile, la potenza, la disponibilità in tempo reale e, in alcuni casi, anche la tariffa applicata.
Una volta arrivati alla colonnina ricarica auto elettriche, è necessario autenticarsi per avviare la ricarica. Questo può avvenire in diversi modi:
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tramite app mobile del gestore, con cui si seleziona la colonnina e si dà il comando di avvio;
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con card RFID (ad esempio la tessera fornita dal provider del servizio);
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con sistemi contactless o anche via QR code su alcuni modelli più recenti.
Dopo l’autenticazione, si collega il cavo alla presa dell’auto (o si utilizza il cavo integrato nella colonnina, se presente) e si attende l’avvio del processo. Le colonnine forniscono indicazioni chiare su display o via app sullo stato della ricarica, i kWh erogati e il tempo stimato.
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A ricarica completata, sarà sufficiente terminare la sessione tramite app o card, scollegare il cavo e riporlo. In caso di ricarica a pagamento, l’addebito avviene in automatico sulla modalità scelta (carta di credito, conto prepagato o abbonamento).
Alcune colonnine prevedono anche funzioni avanzate, come la prenotazione del punto di ricarica, il monitoraggio da remoto, la possibilità di ricevere una notifica al termine della ricarica o addirittura bloccare/sbloccare la presa da remoto.
Le principali reti di ricarica in Italia
In Italia, il mercato delle colonnine ricarica auto elettriche è servito da una crescente rete di operatori, che offrono diverse soluzioni per potenza, accessibilità, tariffe e copertura territoriale. Conoscere i principali attori del settore è fondamentale per orientarsi e scegliere il servizio più adatto alle proprie esigenze.
Enel X Way
È attualmente il principale operatore italiano. Offre una rete capillare con oltre 20.000 punti di ricarica distribuiti su tutto il territorio nazionale. Le colonnine ricarica auto elettriche vanno dalle Quick (fino a 22 kW) alle Fast (50 kW) e Ultra Fast (fino a 350 kW). Il servizio è gestito tramite app, con possibilità di monitorare la sessione, pagare e prenotare il punto di ricarica. Dispone anche di piani in abbonamento per ricariche a tariffa flat.
Be Charge (Gruppo Plenitude – ENI)
Secondo per diffusione, è in forte espansione e copre sia grandi città che aree periferiche. Propone tariffe a consumo o abbonamenti, colonnine da 22 kW (AC) fino a 300 kW (DC). L’app Be Charge permette una navigazione semplice, con info in tempo reale e pagamento integrato. Un punto di forza è la rapida installazione di nuove stazioni in collaborazione con enti locali e privati.
Ionity
È una rete europea nata dalla collaborazione tra case automobilistiche (BMW, Ford, Hyundai, Mercedes, Volkswagen e Porsche). In Italia è presente principalmente lungo le autostrade e le principali arterie di collegamento, con colonnine ricarica auto elettriche Ultra Fast da 350 kW, ideali per viaggi lunghi. Prezzi più alti rispetto ad altri operatori, ma tempi di ricarica estremamente ridotti.
Tesla Supercharger
Destinati principalmente ai possessori di veicoli Tesla (ma con alcuni punti ora aperti anche ad altri marchi), i Tesla Supercharger sono noti per la loro affidabilità e altissima potenza (fino a 250 kW). Sono localizzati strategicamente per coprire le tratte a lunga percorrenza e si integrano perfettamente con il sistema di navigazione dell’auto.
Altri operatori
Tra gli altri gestori attivi in Italia troviamo anche EVway, Duferco Energia, Evbox, Neogy e RePower, ognuno con proprie soluzioni specifiche, ideali per determinate regioni o segmenti di mercato.
L’interoperabilità tra reti è in crescita: molte app consentono oggi di accedere a più operatori con un solo account, semplificando la gestione delle ricariche, soprattutto in viaggio.
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica?
Il costo della ricarica di un’auto elettrica può variare sensibilmente in base a dove si effettua la ricarica, alla potenza della colonnina ricarica auto elettriche e alla formula tariffaria scelta (a consumo o in abbonamento). Comprendere queste variabili è essenziale per valutare i reali benefici economici della mobilità elettrica rispetto a quella tradizionale.
Ricarica domestica
La modalità più conveniente in assoluto è la ricarica da casa, soprattutto se effettuata nelle ore notturne o con una tariffa dedicata. Il costo medio dell’energia elettrica domestica nel 2025 è di circa 0,25 €/kWh, ma può scendere ulteriormente con l’utilizzo di impianti fotovoltaici o sistemi di accumulo.
Con una batteria da 50 kWh, una ricarica completa può costare tra i 12 e i 14 euro, garantendo un’autonomia di circa 300 km. Se si considera il costo per km, si scende a circa 4-5 centesimi/km, molto meno rispetto ai veicoli a combustione.
Ricarica pubblica
Nel caso delle colonnine ricarica auto elettriche pubbliche, i prezzi sono generalmente più alti e dipendono dal tipo di ricarica:
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AC (fino a 22 kW): da 0,45 a 0,60 €/kWh
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DC (50 kW o più): da 0,65 a oltre 0,90 €/kWh
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Ultra Fast (oltre 150 kW): anche più di 1,00 €/kWh
Alcuni operatori prevedono anche tariffe a tempo per evitare l’occupazione prolungata delle colonnine, soprattutto quelle rapide.
Abbonamenti e flat rate
Per chi utilizza frequentemente l’auto elettrica, molti operatori offrono piani in abbonamento a tariffa fissa mensile, ad esempio:
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Enel X Way – Flat Small, Medium o Large, con pacchetti da 70 a 145 kWh/mese
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Be Charge – Pacchetti Flex e Premium, con risparmio medio del 20% rispetto alla tariffa a consumo
Questi pacchetti consentono una maggiore prevedibilità dei costi e risultano particolarmente vantaggiosi per chi percorre molti chilometri ogni mese.
Fattori che influenzano il costo
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Efficienza dell’auto: alcuni modelli consumano più kWh per km
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Temperature esterne: il freddo riduce l’efficienza della batteria
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Tipo di guida: accelerazioni brusche o uso intenso del climatizzatore aumentano i consumi
In conclusione, se ben gestita, la ricarica di un’auto elettrica può costare molto meno rispetto al pieno di un’auto a benzina o diesel, soprattutto se si sfruttano infrastrutture domestiche o formule in abbonamento.
Incentivi e agevolazioni per le colonnine ricarica auto elettriche
Per incentivare la transizione verso una mobilità più sostenibile, lo Stato italiano – insieme a regioni e comuni – ha attivato numerosi bonus e agevolazioni per l’installazione di colonnine ricarica auto elettriche. Questi incentivi riducono significativamente i costi iniziali e incoraggiano cittadini, aziende e condomìni ad adottare infrastrutture di ricarica.
Bonus colonnine per privati
Il Bonus Colonnine ricarica auto elettriche 2024 consentiva ai privati cittadini di ricevere un contributo pari all’80% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 1.500 euro per singolo richiedente. L’agevolazione copre:
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acquisto della colonnina (o wallbox),
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installazione da parte di tecnici abilitati,
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costi di progettazione e allaccio alla rete.
Per i condomìni, il limite sale fino a 8.000 euro, rendendo l’intervento conveniente anche in ambito collettivo. Non è ancora chiaro se questo incentivo verrà confermato nel 2025, si attendono disposizioni del governo in merito.
Incentivi per le imprese
Le aziende possono accedere a contributi fino all’80% delle spese, con un massimo di 6.000 euro per punto di ricarica in corrente alternata e 8.000 euro per quelli in corrente continua. Il bando prevede che le stazioni siano a uso privato o ad accesso pubblico, purché siano funzionali alla flotta aziendale o all’offerta di servizi ai clienti.
Questi fondi rientrano spesso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e vengono gestiti da enti come Invitalia o il MIMIT (ex MiSE), attraverso bandi pubblici a sportello.
Detrazioni fiscali
Oltre ai contributi diretti, è possibile usufruire di detrazioni IRPEF del 50% per l’installazione di infrastrutture di ricarica all’interno di interventi di ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica, secondo quanto previsto dal Bonus Casa.
Altri vantaggi
In alcune regioni e città sono previsti ulteriori sconti o contributi locali, come:
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esenzione temporanea dal pagamento del bollo per auto elettriche,
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sosta gratuita o agevolata sulle strisce blu per i veicoli elettrici,
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accesso alle ZTL anche senza permesso.
L’insieme di queste agevolazioni rende l’adozione di un sistema di colonnine ricarica auto elettriche non solo vantaggiosa dal punto di vista ecologico, ma anche economicamente sostenibile.
Problemi attuali e prospettive future
Nonostante la crescita della mobilità elettrica e delle infrastrutture di ricarica, permangono alcune criticità che ne rallentano una diffusione omogenea e pienamente funzionale. Allo stesso tempo, si intravedono grandi opportunità tecnologiche e strategiche per migliorare il sistema nei prossimi anni.
Distribuzione disomogenea
Uno dei problemi principali è la distribuzione geografica squilibrata delle colonnine ricarica auto elettriche. Il Nord Italia presenta una rete relativamente capillare e ben sviluppata, mentre il Sud e le aree interne risultano ancora carenti. Questa disomogeneità limita la libertà di movimento e frena la fiducia dei potenziali acquirenti di auto elettriche, che temono di non trovare punti di ricarica disponibili nei propri percorsi abituali.
Tempi di ricarica ancora lunghi
Nonostante i progressi nella ricarica ultra-rapida, molti utenti lamentano tempi di attesa ancora troppo lunghi, soprattutto se confrontati con il rifornimento di un’auto a benzina. Le auto con batterie più grandi, inoltre, richiedono tempi superiori anche su colonnine veloci, a meno che non siano dotate di sistemi ad alta potenza compatibili.
Colonnine occupate o non funzionanti
È frequente la segnalazione di colonnine ricarica auto elettriche fuori servizio, occupate da auto non elettriche o da veicoli parcheggiati oltre il tempo necessario. La mancanza di controlli, la scarsa manutenzione e l’assenza di sanzioni in alcune aree contribuiscono a un’esperienza utente spesso frustrante.
Prospettive future
Le tecnologie emergenti promettono di rivoluzionare il modo in cui ricarichiamo i veicoli elettrici:
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Smart grid: sistemi che ottimizzano la distribuzione energetica, bilanciando la domanda in tempo reale.
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Vehicle-to-Grid (V2G): veicoli elettrici che restituiscono energia alla rete quando non utilizzati, trasformandosi in batterie mobili.
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Ricarica wireless: in fase di test, consentirà la ricarica senza cavi, persino in movimento.
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Colonnine ricarica auto elettriche mobili e temporanee: per eventi o zone a traffico turistico stagionale.
Inoltre, con il continuo aumento delle vendite di auto elettriche, è prevista una forte espansione delle infrastrutture pubbliche e private, sostenuta da fondi europei e da partnership tra pubblico e privato.
Per il futuro, sarà fondamentale uniformare l’accesso alle ricariche, migliorare la manutenzione, velocizzare i processi e aumentare la copertura territoriale, per garantire un’esperienza utente efficace, sostenibile e davvero alla portata di tutti.
Le colonnine ricarica auto elettriche rappresentano un tassello fondamentale nella transizione ecologica e nella diffusione della mobilità sostenibile. Senza una rete capillare, efficiente e accessibile di infrastrutture, la crescita del mercato elettrico rischia di rallentare e di non raggiungere il pieno potenziale che potrebbe offrire in termini di riduzione delle emissioni, autonomia energetica e innovazione tecnologica.
Abbiamo visto come il numero di colonnine sia in forte crescita, grazie all’impegno di operatori privati e istituzioni pubbliche. Tuttavia, rimangono sfide importanti: dalla disomogeneità territoriale alla necessità di ricariche più rapide, fino alla semplificazione dell’accesso e dei sistemi di pagamento.
Il futuro sarà dominato da soluzioni intelligenti e integrate, in cui le auto dialogheranno con le reti elettriche, le colonnine saranno alimentate da fonti rinnovabili, e l’utente potrà gestire tutto in modo intuitivo tramite app e servizi digitali.
Per raggiungere questi obiettivi, sarà essenziale continuare a investire in innovazione, sensibilizzare l’opinione pubblica e creare sinergie tra industria, istituzioni e cittadini. Solo così potremo costruire un sistema di mobilità realmente sostenibile, efficiente e su misura per le esigenze del nostro tempo.